Marco De Bartoli, Bukkuram e il Sole d'Agosto a Pantelleria
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Marco De Bartoli, Bukkuram e il “Sole d’agosto”

Marco De Bartoli - Ristorante Bianconiglio

Marco De Bartoli, Bukkuram e il “Sole d’agosto”

Quando scegliamo i nostri fornitori non attingiamo a un catalogo di “prodotti”, ma cerchiamo storie da raccontare.
Storie che possano parlare dei nostri stessi valori, quelli di ricerca, di amore appassionato per questo lavoro, di cura e attenzione nei confronti del cliente.

La nostra carta dei vini non è un’appendice al menu, ma uno dei protagonisti del nostro ristorante.
Ci piace seguire un filo logico, ma al tempo stesso ribaltare le convinzioni e i cliché legati al mondo del vino.

La nostra cantina racconta eccellenze, ma anche territori, racconta di produttori che esprimono il meglio del loro terroir e lo fanno con proposte accattivanti, fuori dal comune o frutto di anni di studio e lavoro ininterrotto.

Ecco perché oggi vogliamo parlarvi di Marco De Bartoli, del Bukkuram e del “Sole d’Agosto”.

Già solo il nome, “Sole d’Agosto”, ci rievoca il caldo piacere della nostra terra, accogliente, appassionata, forse anche difficile.

Il sole d’agosto è un sapore sulle labbra che ti ritorna in mente quando meno te l’aspetti, è un profumo che ti riporta alle sere d’estate dove c’è il tempo per fermarsi a pensare e sembra che la vita sia tutta lì, concentrata in un sorso.

Sole d’agosto è una bottiglia ammaliante, una proposta esaltante per il palato e per i sensi che facciamo a fine pasto, per concludere al meglio una cena corposa e per magnificare una lunga giornata di mare, di vacanza.

Ma prima di parlarvi di Sole d’agosto, ci sembra doveroso raccontarvi di Marco De Bartoli.

Marco de Bartoli a Marsala era (e resta, anche dopo la sua prematura scomparsa) un simbolo, una figura quasi mitologica perché ha saputo ribaltare la sorte e la storia scritta per il Marsala creando il Vecchio Samperi, un vino che aveva nella testa da tempo e che venisse fuori nel mondo non soltanto per la storia che aveva da raccontare, ma anche per l’altissima qualità, troppo spesso mortificata.
Non si è accontentato di produrre un vino “facile”, amato nel mondo, dolce e gradevole al palato, lui ha voluto, preteso un vino che non venisse relegato al fine pasto, un vino 100% grillo prodotto con un “sistema di “travasi” di circa il 5% di vino di fresca produzione in botti con vini già invecchiati. Viene quindi nobilitato l’antico metodo di affinamento del vino in botti di rovere, conosciuto come in perpetuum”.

Ha ristrutturato la cantina con umiltà e caparbietà, lasciando ai figli la possibilità di farsi strada in questa azienda, nonostante la sua presenza ingombrante.
La Cantina De Bartoli negli anni è cresciuta e sulla scia dell’eccellenza del Vecchio Samperi, ha creato altre etichette (le trovate tutte qui, sul sito web dell’azienda). Non solo Marsala dunque, ma anche bottiglie da vitigni autoctoni, dal Grillo al Catarratto, passando per il rosso Perricone, e poi ancora vini spumanti e il passito.

Marco De Bartoli si sdoppia in due cicli produttivi, quello di Marsala, in contrada Samperi e quello di Pantelleria, a Bukkuram.

Da Pantelleria arriva il nostro Bukkuram Sole d’agosto, elemento necessario, il sole d’agosto, per rendere questo vino straordinario, così come Marco De Bartoli l’aveva pensato.

Bukkuram Marco De Bartoli - Ristorante Bianconiglio

L’etichetta, rinnovata dall’annata 2013, racconta il dammuso settecentesco che ospita la cantina, la pietra lavica cede il posto agli alberelli panteschi, coltivazione dichiarata dall’Unesco nel 2014, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La bottiglia, passata da 500 a 750 ml è un omaggio alle forme dell’Isola.

Pantelleria è caratterizzata da territori brulliduri, tetri e talvolta, a sorpresa, rigogliosi. Le viti coltivate riescono a sopravvivere a condizioni estreme.
La vendemmia a Bukkuram, che dall’arabo significa “padre della vigna”, è una storia che si racconta ogni anno con parole e immagini nuove, sempre diverse.
Questa zona era scelta dagli arabi per la coltivazione dell’uva Zibibbo e oggi, in un unico altipiano con esposizione sud-ovest, sorge il vigneto dell’azienda, in 5 ettari a 200 m sul livello del mare.
Il percorso di produzione, iniziato con coraggio e caparbietà nel 1984, è quasi magico, come magica è Pantelleria.
Sole d’Agosto matura per sei mesi in barrique di rovere francese e per sei mesi in acciaio e nasce da:

2.500 ceppi, con radici che hanno origini tra il 1950 ed il 1970 nel territorio di C.da Bukkuram, a Pantelleria. 25 hl di resa per ettaro raccolti la seconda settimana di agosto e la prima di settembre.
Appassimento al sole del 50% delle uve per almeno due settimane in appositi stenditoi, delimitati da grossi muri in pietra lavica. La rimanente parte matura sulla pianta fino a settembre. A fermentazione avanzata, l’uva appassita in precedenza, e sgrappolata a mano, viene aggiunta al vino, a più riprese, e lasciata a macerare per circa tre mesi fino ad ottenere un equilibrato rapporto tra la componente alcolica e il residuo zuccherino.

È un vino giovane, fresco e fruttato, connotato da interessanti caratteristiche organolettiche che si abbina bene a dolci alla crema, alla pasticceria secca e al cioccolato fondente.
Ma andiamo a dare una sbirciata alla scheda tecnica.

Denominazione: Passito di Pantelleria DOC
Varietà: Zibibbo 100%
Grado alcolico (% Vol): 14
Territorio: Contrada Bukkuram, Isola di Pantelleria (TP), 200 m s.l.m., esposizione sud-ovest
Superficie: vigneto (ha): 4
Età vigneto: dai 36 ai 51 anni
Terreno: vulcanico, collinare-terrazzato
Sistema di allevamento: alberello pantesco, 2.500 ceppi per ettaro
SO2 totale: 157 mg/l Zuccheri riduttori: 145 g/l Acidità: 7,65 g/l
Vendemmia: manuale, seconda settimana di agosto per la raccolta delle uve da appassire e prima settimana di settembre per quelle da avviare alla vinificazione
Resa per ettaro (hl): 25
Vinificazione: Appassimento al sole del 50% delle uve per almeno due settimane in appositi stenditoi, delimitati da grossi muri in pietra lavica. La rimanente parte matura sulla pianta fino a settembre. A fermentazione avanzata, l’uva appassita in precedenza, e sgrappolata a mano, viene aggiunta al vino, a più riprese, e lasciata a macerare per circa tre mesi fino ad ottenere un equilibrato rapporto tra la componente alcolica e il residuo zuccherino
Affinamento: 6 mesi prevalentemente in vasca d’acciaio e un passaggio in barrique di rovere francese non nuove
n° di bottiglie prodotte: 7.000
Prima annata: 2011

Vi aspettiamo, sul calare della sera del Sole d’Agosto (e non solo!) per scoprire insieme questo straordinario vino.

Prenotate il vostro tavolo.